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giovedì, maggio 29, 2003
 
Le mine antiuomo una strage infinita»
Il racconto di Omar Mohamed
Di ALBERTO LUNATI, Il Corriere Canadese
«Le mine? Ormai in Somalia sono di casa. Figuriamoci che quelle lasciate dagli italiani, ai tempi delle guerre coloniali, non sono ancora state disinnescate. E i bambini, che a malapena riconoscono i modelli più recenti, ci battono sopra con le pietre con il risultato che facilmente si pu? immaginare».
Valmara 69, Type 72, M-14, pmn, Sb-33... Sono solo alcuni dei nomi delle oltre 3 milioni e mezzo di mine antiuomo disseminate sul territorio somalo.
Una piaga che dura ormai da decenni e si rispre ogni volta che in quelle zone sottosviluppate qualcuno ha interesse a far maturare l'ennesimo, sanguinario conflitto interno. Dal Nord al Sud, da Est ad Ovest la Somalia - al centro di continue guerre civili da ormai quasi un trentennio è praticamente un pauroso campo minato.
Ne parliamo con Omar Mohamed, direttore del Somali Demining Action Group di Toronto, una organizzazione non governativa da tempo impegnata in programmi di sminamento nelle aree centrali e meridionali della Somalia.
Dottor Mohamed, qual è la situazione in Somalia?
Drammatica, anche se spesso sugli organi di informazione viene praticamente ignorata. Le faccio qualche esempio: gli ultimi report, riconosciuti anche da diverse organizzazioni umanitarie statunitensi, parlano chiaro. Solo nel periodo compreso tra il 1994 ed il 1995, infatti, ben 1082 persone hanno perso le gambe o altri arti perché incappati in una mina. Di questi, stando a quanto ammette lo stesso ospedale di stanza a Mogadiscio, il 75 per cento è rappresentato da bambini. Non solo, sempre in quegli stessi anni, 450 persone sono morte. E glielo garantisco, continuano a morire... E poi, i tempi per sminare sono lunghissimi...
In che senso?
Piazzare una mina è questione di un attimo, cos? come sono bassi i costi di produzione. Ma sminare... è tutto un altro discorso. Basta fare due calcoli: il costo medio di una mina antiuomo si aggira intorno agli otto dollari americani. Il costo medio per disattivarla, invece, sfiora i cinquemila dollari. Hanno stimato che, ai ritmi attuali, per sminare l'Afghanistan, ad esempio, sarebbero necessari all'incirca 4300 anni.


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