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ilmondoinvisibile

Il primo blog di Laura Bogliolo. Le origini di GiornalariSiNasce...






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giovedì, ottobre 17, 2002
 
UNA TRIBU' CHE CHATTA
Icq è veramente un mondo da scoprire. Mi chiedo come ho fatto fino ad ora, quando fissavo lo schermo e mi chiedevo ‘’Internet non può essere solo questo… che noia… ho bisogno di contatti’’. Ed è tutto causale, una catena infinita di umanità. Il bello è che ti dai un appuntamento per chattare con qualcuno che matematicamente non incontri, e ti rendi conto che quella è solo l’occasione per conoscere persone sempre più interessanti. Ieri notte dovevo chattare con un signore di Carlo Forte (Cagliari) che è la mia isola dell’anima, lì ci sono le mie origini e forse anche quella parte di me che ancora non riesco a capire. Il carlofortino non c’era ma ho conosciuto Nicodemo, 57 anni, un professore di fisica italo-americano che vive a Canadensis, negli Usa. Due ragazzi del Libano, completamente diversi. E Mouse, palestinese rifugiato in Giordania che compra vestiti usati per risparmiare mezzo dollaro e navigare un’ora su Internet.
SEGNALAMI I TUOI INCONTRI IN CHAT [>]

RICORDANDO EL ALAMEIN
''Siamo tutti uguali davanti alla morte, non davanti alla storia’’ (Italo Calvino)
Dal 23 ottobre al 4 novembre si combatte' ad El Alamein, piccolo villaggio a 80 km a ovest di Alessandria, l'ultima offensiva delle
truppe italo-tedesche per la conquista del canale di Suez. Due coalizioni e tre eserciti affrontano tra le sabbie infuocate del deserto egiziano, una battaglia le cui conseguenze influirono sulle sorti della Campagna d’Africa e dell’Afrika Korps. La battaglia di El Alamein costò la vita a diciassettemila italiani, tredicimilacinquecento inglesi e novemila tedeschi. Tre ossari (uno italiano, uno inglese e uno tedesco) raccolgono le salme dei caduti di El Alamein.In mezzo l'Egitto, bottino di guerra dei due schieramenti e teatro del massacro. Domani il presidente Ciampi porterà omaggio ai caduti. Anche quello egiziano lo farà.


(Started on Sat Oct 19 12:51:53 2002)
‘’My country was a land of war & it wasn’t a part of it. It was .......... i think it was Rommel’’. Mustafa, 22 anni, di El Cairo, non ricorda con sicurezza a chi ‘’appartenesse’’ la battaglia di El Alamain. L’unica cosa certa è che il suo paese fu solo la terra dove fu combattuta quella battaglia. Ha molti amici italiani. Crede che la responsabilità della campagna africana sia solo di uno uomo: Hitler. La cosa che più lo fa impazzire è il numero dei morti della guerra nata da un pensiero folle.
M. è più aggressivo. Ha un negozio a El Cairo e vende papiri, ‘’originali, antichi’’. ‘’Noi siamo state le vittime di quella guerra. Gli inglesi volevano conquistarci.. e adesso il presidente e il primo ministro egiziano vanno anche a portare i fiori ai caduti…’’.
Hisham, ‘’an IT Trainer and Consultat’’, 27 anni di El Cairo fa un invece un parallelo con la cronaca di oggi. Scrive che fu una guerra per distruggere e destabilizzare l’Africa. ‘’Lo stesso sta facendo adesso l’America. Vuole aggiungere un’altra guerra a quella portata avanti da Israele. Il tutto solo per creare disordine e indebolire l’intera area geografica’’.

CHATTANDO CON UN PALESTINESE

(Started on Mon Oct 14 15:39:09 2002)
‘’Are you a woman or a catholic woman?’’. M., 36 anni, profugo palestinese in Giordania dal 1967, non ha ancora capito. In Italia la religione non è così importante da far aggiungere un terzo genere alla specie umana: donna, uomo e donna cattolica.
ARE YOU FAT? - M. si è svegliato presto questa mattina. Ha cercato lavoro, ma non lo ha trovato. Vive in un campo profughi. A pranzo ha mangiato un omelette. L’ha cucinata lui, a casa sua. Ora vive da solo. E’ divorziato da pochi mesi. Ha due bambini. Vivono con la mamma che in passato è stata in Germania. M. è curioso. Mi chiede se sono ‘’fat’’. Ed io:‘’perché me lo chiedi? Tu sei grasso?’’. ‘M. risponde che lui è un profugo e che un profugo non può essere grasso. ‘’Sono alto 1,68 – scrive - e peso 45 chili’’. Sono stata un’idiota a scherzare sul suo peso. Faccio un’altra battuta:’’è vero, il grasso è una malattia dell’Occidente, dei popoli ricchi. Infatti Sharon è grasso’’. ‘’Ah ah ah’’, M. ride e poi mi chiede cosa ho mangiato. ‘’Niente’’ rispondo. M. si preoccupa. ‘’Stop girl, you have to be carefull your health’’, devo stare attenta alla mia salute, lo dice in un inglese un po’ arrangiato ma comprensibile. Ha smesso di studiare a 12 anni ed ha imparato l’inglese da solo. M. mi consiglia di mangiare la prossima volta a pranzo. Magari ’’fish and rises’’, pesce e riso. Continua a preoccuparsi. Devo stare attenta alla salute. Cerco di spiegargli che questo è lo stile di vita occidentale, ‘’non c’è tempo per mangiare’’.
IL SOGNO - Scherziamo. Mi chiede se voglio un tè. Mi chiede di fargli una pizza con le olive. Gli spiego che in Italia sono gli uomini a cucinare per le donne, a servirle. Lui ride e poi accetta. ‘’Ok allora io faccio la pizza e tu il tè’’. Mi congratulo con lui:‘’Hai conquistato metà cittadinanza italiana’’. M. confessa che il suo sogno è venire in Italia. Gli chiedo se ha i soldi per il viaggio. Lui dice di no. Ma ha una ‘’visa card’’ e molti amici in tutte le parti del mondo. Quando gli chiedo se conosce qualcuno in Italia, risponde con un ‘’no’’ secco. Ho capito che ha paura. Mi chiede se sono una della Cia. Spezzo la tensione. Gli scrivo che sono 007 e nel messaggio invio lo smile con gli occhiali neri. M. ride. ‘’Se vuoi venire in Italia allora inizia ad imparare l’italiano. Tu mi insegnerai l’arabo’’ gli scrivo. Iniziamo a scambiarci vocaboli tradotti nelle due lingue, usiamo l’inglese come linguaggio comune. Gli chiedo se conosce associazioni no profit in Giordania che possano aiutarlo. Mi dice che non ha bisogno dell’aiuto delle UN (United Nation). Provo a fargli capire che l’Onu non c’entra con certe Ong. Poi gli scrivo che in Italia la vita non è facile se non hai un lavoro o un amico. Rifletto. Digito: ‘’ma forse tu preferisci comunque venire in Italia per essere libero’’. ‘’That’s right!’’ risponde.
MUM AND DADDY - M. cambia nick name. E spiega:’’l’altro nick lo uso per chattare con la mia famiglia’’. Sono i genitori che non ha più visto da quando è stato trasferito al campo profughi in Giordania. Sua madre e suo padre sono rimasti a Gaza. Mi chiede se mi piacciono i miei genitori. Gli rispondo di sì. ‘’Vado più d’accordo con mia madre’’, sottolineo. Scrivo che con mio padre parlo poco, ma ci vogliamo comunque bene. M. digita:’’ah ah ah… parlo di più io con mio padre di te, tu che ce l’hai vicino, ed io che non lo vedo mai’’.
SWEET AND TERROR KIDS - M. mi parla dei suoi due figli. Dice che sono ‘’sweet and terror kids’’. Non capisco. Perché ‘’terror’’? Mi dice che ‘’they’’ distruggeranno i ‘’silly yankee’’. ‘’Who… they?’’, chiedo. ‘’Hamas’’ risponde. M. inizia a chiedermi se mi piace Hamas. Penso. E scrivo ‘’Hamas è un fenomeno politico e sociale importante, da studiare’’. Clicco ‘’send’’. Secondo M. è un peccato che io non conosca l’arabo, vorrebbe mandarmi un comunicato di Hamas che gli arriva via mail. Gli chiedo se Hamas ha anche un Web site. Mi dice di sì, ma ‘‘it is dangerous’’. Gli chiedo se la polizia controlla gli Internet caffè e lui risponde di sì. Inizia di nuovo con frasi strane… capisco solo i nomi ‘’Bush, Saddam e Berlusconi’’. M. è contento che Bush voglia fare la guerra all’Iraq, perché ‘’Saddam è un assassino, tutti i paesi arabi lo sono e se scoppia la guerra contro l’Iraq sarà una guerra mondiale, dove Usa e i paesi arabi pagati dalla Cia verranno distrutti’’. ‘’L’Europa no. Hamas non odia l’Europa e l’Italia. E’ Bush che vuole usare l’Europa per conquistare il mondo’’. Gli chiedo se può inviarmi il comunicato, ma M. ci ha ripensato, dice che è troppo pericoloso.
M. continua a definire i suoi due figli ‘’terror kids’’ e scrive di essere ‘’il liberatore dei profughi palestinesi’’ e che insieme distruggeranno l’Occidente, ma non l’Europa. Scrivo che se ama il suo popolo non deve portarlo alla morte. Ma M. si arrabbia… ‘’dovremmo allora continuare a vivere lontano dalle nostre terre?’’. ‘’No’’ scrivo..’’no’’. Ma non so cos’altro dirgli.
Le altre storie: http://chatlaura.blogspot.com/
Link: http://pinoscaccia.blogspot.com


LE PAURE DEL PALESTINESE
(Started on Thu Oct 17 17:29:12 2002)
‘’Fumi mentre chatti?’’. M. è preoccupato. I suoi genitori vivono a Gaza. Non li vede dal 1967, quando è stato trasferito in un campo profughi della Giordania. Sogna di venire in Italia. Ma non può mettere molti soldi da parte perché deve pensare ai suoi due figli e alla sorella. Lei ha ventisei anni e ‘’ogni 4 mesi deve cambiare il sangue’’. M. è preoccupato. Mi chiede ogni giorno a fine serata quanto ho fumato.
SIGARETTE E UMANITA’ - ‘’Fumi anche prima della colazione?’’. Gli dico di sì e lui mi sgrida ‘’bad, bad girl… ‘’. Dice che devo pensare alla salute. E non capisce perché noi donne occidentali non pensiamo alla salute. ‘’Voi siete importanti, e intelligenti e con la vostra umanità potete aiutarci’’. Chiedo se nel campo profughi dove vive lui le donne fumano. ‘’Sì, solo alcune però e non mi piace il loro odore’’ risponde.
FREDDO A LACRIME - ‘’Oggi sei a bit cold’’. M. si preoccupa. E’ vero. Oggi sono un po’ fredda e distaccata. ‘’E’ stata una cattiva giornata a lavoro, sono arrabbiata’’. Vuole sapere perché. Passa nel corridoio il collega che mi ha fregato la promozione. Rileggo la mail maschilista che mi ha offesa. Il progetto di 40 pagine scritto inutilmente. E guardo i 4 bicchieri di plastica sporchi di tracce di caffè che hanno sostituito il mio pranzo. Mi sento un’idiota. E scrivo: ‘’scusa, sono una silly occidental woman, io sto qui ad arrabbiarmi per il lavoro, mentre tu soffri lontano dalla tua terra e dai tuoi genitori’’. M. risponde. ‘’Non è vero, tu sei sensibile e intelligente’’. Scrive che chattare con me lo aiuta. Per lui è il ‘’sogno’’, poi quando si sconnette da icq piange, per il suo ‘’doloroso passato, triste presente e inesistente futuro’’. E poi ride ‘’ahahahaha’’….e digita ’’teviglahbene… cihaotesori…’’, le frasi in italiano che gli ha insegnato un suo amico palestinese, ‘’uno che ce l’ha fatta. Lui adesso studia ingegneria a Napoli’’.
SOLDI E POPOLI - ‘’Che lavoro fa tuo padre?’’. ‘’E’ un commerciante – rispondo - ma io non sono ricca’’. I soldi sono ‘’una cattiva cosa’’ secondo M.. Gli chiedo perché. E lui: ‘’scatenano la guerra e uccidono i popoli’’.
Vuole sapere perché. Perché preferisco mia madre e perché non parlo con mio padre. Non trovo le parole in inglese. Mi dice che non fa niente, lui capisce. Se a me non piace mio padre, non piace neanche lui. E mi saluta. Come fa ogni volta. ‘’Un bacio a te e anche a mum, sulla testa’’.
Alle 15.13 a Gaza nel campo profughi del 'Blocco O' di Rafah soldati israeliani rispondono con dei missili a delle granate lanciate a Rafah. Un numero ancora imprecisato di palestinesi sono morti, almeno 35 i feriti tra cui due bambini (uno di 4 anni e uno di 12), due uomini giovani e due donne anziane secondo quanto riferito dal direttore dell'ospedale di Rafah, Ali Moussa.

WORLD WATCH CHAT
DAGLI USA (Started on Sat Oct 12 23:54:40 2002) Nico, 57 anni, un professore di fisica italo-americano che vive a Canadensis, mi ha portata in chat da Icq. Gli ho scritto che non mi piaceva, perché le lettere apparivano in modo molto lento (nella chat di Icq le parole si visualizzano come quando scrivi su word, lettera, per lettera, clic, per clic, con il cursore che batte) e lui mi risponde ‘’è bello per questo, mi piace di più perché vediamo come si genera il pensiero con le vocali e consonanti...’’. E poi mi ha subito sgridata quando gli ho detto che il mio sogno è fare la giornalista:’’Laura, non devi fare la vittima. Ti assicuro che se tu hai fede in te stessa, certamente ti affermerai come giornalista... ‘’. Lo ringrazio per il sostegno che mi dà in questo momento così difficile. ‘’Laura, - continua Nico - sai che a volte non soltanto i nostri pensieri vanno a finire nel grande spazio dell'Universo... a bassa voce tu avrai mandato quel desiderio ed io, ho intercettato quel tuo pensiero e sono qui, a dirti che non è stato per un caso che ci siamo conosciuti. Io credo che sono il latore di buone notizie che dovranno finire dentro il tuo cuore’’.
DAL LIBANO – (Started on Sat Oct 11 15:23:51 2002.) Georges, 32 anni, è gasatissimo. Lavora in un’agenzia pubblicitaria. Mi racconta quanto sia bello e sicuro il Libano. Risponde che non ci sono problemi sociali e ci si diverte molto. Mi manda subito la foto. Più che un libanese mi sembra un palestrato di Los Angeles. Inizia a parlare della posizione 68 del kamasutra. Lo saluto.
Anche Maman , 36 anni, scrive dal Libano e mi confessa che ‘’è vero.. qui la vita è difficile. C’è povertà’’. Gli chiedo se si ricorda della guerra. Mi dice di sì. A 14 anni era pronto ad arruolarsi perché i suoi amici lo avevano fatto. ‘’Bastava iscriversi e ti davano un fucile in mano’’ scrive. Loro si divertivano. ‘’Fallo pure tu, hai il fucile e puoi farci quello che vuoi’’ gli dicevano. M, non è partito perché il padre glielo ha impedito. Doveva studiare. ‘’Ora lavoro in una banca. Quelli che invece sono partiti adesso non hanno lavoro’’. Parla di aree cristiane e aree musulmane. Lui è cristiano. Il paese è ancora diviso in aree, ma dice che chiunque può circolare ovunque, che c’è integrazione, ma ‘’le scuole migliori sono quelle cristiane, in quelle mussulmane si studia solo il Corano’’. Conosce coppie di religione diversa sposate. Dice che sono felici. Mi confessa che invidia ‘’your way of life’’. Perché da loro c’è ‘’la mentalità orientale’’. Vede la sua ragazza solo una volta a settimana. Mi scrive che ‘’le ragazze non vogliono fare sesso perché temono che poi nessuno le sposi’’. Rispondo che ‘’fino a quando certi uomini penseranno questo, le donne continueranno a comportarsi così. Deve cambiare prima la mentalità degli uomini, poi quella delle donne’’. Lui mi dà ragione e mi spiega la differenza nella cultura sessuale tra mussulmani e cristiani. In breve: gli uomini mussulmani non vivono l’amore come scambio reciproco di piacere, usano la donna solo per il loro di piacere e pensano che baciare sia da bambini. La spiegazione si è svolta con il massimo rispetto. Alla fine della ‘’lezione’’ molto particolareggiata mi ha chiesto come stavo e se in qualche modo mi sentivo offesa o infastidita. Mi manda la foto, ha i tratti tipicamente arabi, somiglia un po’ a Saddam Hussein.
DALLA GIORDANIA(Started on Sat Oct 12 23:28:54 2002) Mousa chatta da un Internet cafè della Giordania. Lavora saltuariamente come ‘’ arab callgraphy writing quraan & holy pible’’. ‘’Qua la vita è difficile, sono un rifugiato palestinese, vivo in a camp''. Mousa spende mezzo dollaro ad ora per connettersi ad Internet. Gli chiedo quanto è in dollari uno stipendio medio. ‘’150 dollari – risponde - ma io risparmio per navigare, tanto non bevo perché sono musulmano, prego 5 volte al giorno e i vestiti li compro usati’’. E’ divorziato da due mesi. Mi confessa con delicatezza che odia Bush. Gli rispondo che non condivido la politica di Bush. E lui è sorpreso, crede che tutto l’Occidente sia America. Gli chiedo se il suo leader è Arafat. ‘’no no NO NO NO NO’’, risponde. ‘’E allora chi?’’, chiedo. ‘’ One my GOD my leader….you can say i am fanatic ya.. i like hamas & jihad islami’’. Lo tranquillizzo, perché capisco che è preoccupato per quello che posso pensare di lui. Scrive qualcosa su Bin Laden che non capisco. Chiedo ‘’ti piace o non ti piace Bin Laden?’’. Lui scrive: ‘’quando parla (parla? Ma da quanto tempo è che bin Laden non appare in TV? Lo sentirà su dei nastri registrati?) dice che vuole aiutarci e mi piace, ma io so che lui è un uomo della Cia e allora non mi piace’’. Mi scrive anche:’’I love Mafia e red flags’’. ‘’La mafia siciliana???’’. ‘’Sì.. ti sto prendendo in giro….’’. E poi chiedo stupidamente ‘’sei un terrorista?’’. Mousa risponde:’’Bush è un terrorista, io sono un bravo uomo come tu sei una brava donna’’. Mouse mi saluta:‘’See you soon… ora devo chattare con i miei parenti… in Palestina’’.
Laura


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