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mercoledì, settembre 18, 2002
 
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Amnesty al governo eritreo:''Liberate gli oppositori e i giornalisti''
Respressione. Arresto nel settembre del 2001 di un gruppo dissidente di 15 esponenti del partito al governo (il cosiddetto "Gruppo dei 15") che aveva criticato pubblicamente il Presidente Issayas Afewerki ed aveva invocato "il primato della legge e della giustizia, attraverso metodi pacifici e legali". Per il governo, gli 11 sono colpevoli di "reati contro la sovranita', la sicurezza e la pace della nazione" e si sono resi responsabili di tradimento durante la guerra del 1998-2000 con l'Etiopia. A giudizio di Amnesty International, invece, si tratta di prigionieri di coscienza arrestati unicamente per la loro opposizione pacifica al governo. Censura. Il governo fa chiudere i quotidiani di proprietà privata e ordina l'arresto di 10 noti giornalisti, autori di una protesta nei confronti del ministro dell'Informazione sulla vicenda degli 11 oppositori e sulla chiusura dei quotidiani. Desaparecidos. Nel marzo del 2002 i 10 giornalisti iniziano uno sciopero della fame. Vengono trasferiti dalla I stazione di polizia e da allora non sono stati più visti. Amnesty International li considera prigionieri di coscienza: "Come difensori dei diritti umani, hanno accettato il rischio di subire la repressione del governo pubblicando articoli sui diritti umani e la democrazia e rivendicando il diritto alla libertà di espressione e di stampa", ha dichiarato l'organizzazione. Nessuno di questi detenuti e' stato portato dinanzi a un giudice o incriminato formalmente. Le autorità negano loro ogni accesso al mondo esterno e non permettono ad Amnesty International di visitare il paese e sottoporre al governo le proprie preoccupazioni e richieste.
L'appello. In un rapporto diffuso mercoledi' 18 settembre 2002, intitolato Eritrea: detenzione arbitraria di oppositori e giornalisti, Amnesty International ha rivolto un appello alle autorità di Asmara affinché pongano fine, immediatamente e senza condizioni, alla detenzione illegale di decine di prigionieri di coscienza e difensori dei diritti umani.
IL FATTO: L'articolo di Reporters Sans Frontières
DOSSIER: Notizie sequestrate repressione perdonata. Il rapporto di Reporters Sans Frontières
LINK: ''Quando cade uno di noi''. Diario di Pino Scaccia, Amnesty International, Reporter Senza Frontiere


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